SANTA LUCIA
TRA STORIA E LEGGENDA
La storia di Lucia si tramanda da secoli attraverso racconti popolari e leggende, e vive di tradizioni che hanno conquistato tutta l’Europa, dalla Sicilia sua terra nativa al nord Italia fino ai paesi Scandinavi. Lucia nasce alla fine del III secolo a Siracusa, da una famiglia benestante di fede cristiana, e ancora bambina resta orfana di padre. Già da fanciulla, Lucia medita segretamente nel cuore di consacrarsi a Dio, ma non rivela il suo desiderio. La madre Eutychia, ignorando le intenzioni della figlia, la promette in sposa ad un giovane ricco di buon casato ma pagano. Lucia con vari pretesti rimanda le nozze, confidando nella preghiera e nell’aiuto divino.
Il 5 febbraio, Lucia e la madre si recano in pellegrinaggio a Catania, al sepolcro di Sant’Agata, a cui vogliono chiedere la grazia della guarigione per Eutychia, che soffriva di emorragie nonostante costose e lunghe cure, senza rimedio. Lucia prega per la guarigione della madre e implora per sé di poter dedicare la propria vita a Cristo. S. Agata appare in visione a Lucia, le concede la grazia per la madre e le preannuncia il suo futuro. Lucia racconta alla madre del sogno e le rivela quindi di volere rinunciare al matrimonio, rinnegando la propria ricchezza e vendendo la propria dote in favore dei poveri.
Il rifiuto al matrimonio provoca l’ira del giovane fidanzato che la denuncia al prefetto Pascasio accusandola di essere cristiana e di disobbedire all’editto di Diocleziano. Lucia, arrestata, interrogata, minacciata e torturata, si proclama pubblicamente seguace di Cristo e rifiuta di abiurare la propria fede.
Gli atti del suo martirio narrano le terribili torture a cui fu sottoposta. Minacciata di venire esposta tra le prostitute, Lucia si rende protagonista di un fatto prodigioso: il suo corpo minuto diventa miracolosamente così pesante, che né la forza dei buoi né quella di decine di soldati riescono a spostarla. Lucia viene messa al rogo e ne esce illesa. Viene infine decapitata dopo aver ricevuto la Comunione e profetizzato la caduta di Diocleziano, la fine delle persecuzioni per i Cristiani e la pace per la Chiesa. Secondo la tradizione era il 13 dicembre del 304 d.C.
SANTA LUCIA E LA VISTA
Santa Lucia, patrona di Siracusa, è considerata la protettrice della vista, dei ciechi, invocata contro le malattie degli occhi, patrona di oculisti ed elettricisti. Il suo nome deriva dalla parola latina Lux, Luce, ed è rappresentata con l’attributo iconografico degli occhi su un piattino. Secondo alcune leggende, tra le torture subite durante il martirio le sarebbero stati strappati gli occhi, secondo altre versioni lei stessa li avrebbe tolti e consegnati ad un uomo che si sarebbe innamorato di lei e subito li avrebbe riottenuti ancora più belli di prima.
LA CUCCI'A
In tutta la Sicilia per tradizione il 13 dicembre non si consumano pasta e pane ma solo legumi e grani non lavorati. Secondo la leggenda durante una terribile carestia, il popolo siciliano avrebbe invocato Santa Lucia che proprio il 13 dicembre 1646, giorno della sua memoria, avrebbe permesso l’approdo di navi cariche di grano. I siciliani, stremati dalla fame, non macinarono il grano, ma lo mangiarono subito come una zuppa, semplicemente bollito in acqua, senza essere macinarlo in farina e poi trasformarlo in pane, per poterlo consumare immediatamente. La parola “cuccìa” deriva dal dialetto “cocciu”, ovvero “chicco”. Esistono diverse varianti della cuccìa, dolce e salata, ma tutte prevedono come ingrediente di base il grano cotto in chicchi.
SIRACUSA E VENEZIA
Lucia inizialmente fu sepolta nei pressi del luogo del suo martirio e rimase per molti secoli a Siracusa, ove dalle catacombe in cui era stato tumulato fu traslato nella basilica innalzata in suo onore, dove oggi sorge il Santuario di S. Lucia al Sepolcro e vicino alla quale fu eretto un monastero. Secondo alcune leggende nel 878 il corpo di Santa Lucia fu nascosto nuovamente nelle catacombe per proteggerlo dall’invasione dei Saraceni e da qui fu trafugato e portato a Costantinopoli, ove fu ritrovato del 1039. Secondo altre versioni, dopo la conquista islamica della Sicilia, le reliquie della Santa, furono nascoste in un luogo segreto. Quando Maniace, generale di Bisanzio, riconquistò la città nel 1039, su ordine degli imperatori Basilio e Costantino – o come preda di guerra – portò il corpo di S. Lucia a Costantinopoli. Nel 1204 il doge Enrico Dandolo (durante la IV Crociata) prelevò i resti terreni di S. Lucia per portarli a Venezia ove tuttora sono custoditi. Basti pensare che la principale stazione ferroviaria di Venezia è intitolata proprio a Santa Lucia, infatti sorge nel luogo in cui inizialmente era stata eretta la Chiesa di Santa Lucia a custodirne i resti, prima di trasformarsi in snodo ferroviario ed essere demolita. Le spoglie di Santa Lucia vennero quindi traslate nella Chiesa di San Geremia e Santa Lucia sul Canal Grande, dove sono tuttora custodite. Siracusa e Venezia sono quindi unite dalla memoria di Santa Lucia, ed in entrambe le città specialmente il 13 dicembre, giorno del suo martirio, numerosissimi fedeli si recano in pellegrinaggio per richiedere la grazia della guarigione da malattie della vista o per esprimere la propria gratitudine per la grazia ricevuta. Questo forte legame storico e spirituale, ha portato a rivendicazione insistenti e richieste da parte della citta di Siracusa per la restituzione del corpo della martire siciliana, trovando un accordo con il patriarcato di Venezia che prevede ogni dieci anni una visita delle spoglie mortali della Santa nella sua città di origine. Le reliquie di Santa Lucia sono tornate a Siracusa nel 2004 per la ricorrenza del XVII centenario del suo martirio, poi una seconda volta nel 2014, ed infine nel dicembre 2024. Questi eventi straordinari hanno unito comunità e generazioni di fedeli attraverso un lungo cammino di fede e di luce da nord a sud.
SANTA LUCIA NEL MONDO
S. Lucia si celebra il 13 dicembre in Sicilia come patrona di Siracusa e di altre città in tutta l’isola con cerimonie religiose e immancabili tradizioni culinarie. Nel nord Italia, è molto sentita la tradizione di Santa Lucia. Da Venezia a Brescia, passando per Verona, Udine e fino alle città del Trentino Alto Adige S. Lucia anticipa in Natale, portando in groppa al suo asinello dolci e regali ai bambini. I bambini scrivono una letterina a Santa Lucia che arriverà nella notte a portare i doni, lasciando per lei sul tavolo biscotti e un bicchiere di latte e una carota e un po' di paglia per il suo asinello. Nei Paesi scandinavi S. Lucia viene celebrata come festa della Luce, con liturgie e processioni di fanciulle in costume, canti, scambio di dolci tipici e di doni.
SANTA LUCIA ED IL GIORNO PIU' CORTO CHE CI SIA
In passato il solstizio d’inverno cadeva il 13 dicembre, fino al 1583, anno in cui Papa Gregorio XIII allineò lo sfasamento tra calendario civile e IL calendario solare, spostando di fatto il solstizio in cavanti di circa 10 giorni. Per questo motivo il giorno di santa Lucia veniva associato al giorno più breve dell'anno e da quel giorno in avanti le giornate cominciavano a guadagnare ore di luce naturale, riportando i ritmi della natura verso la nuova primavera.













