Excursions and holidays in Tindari
Oliveri (ME)
"Tindari, I know you are gentle, between broad hills hanging over the waters of the god's sweet islands, today you assail me and bow to my heart."
Salvatore Quasimodo
What to see in Oliveri and its surroundings
There are places in Italy, like in Sicily, that are unknown, that you don't even know exist. Then when you go there by chance, or by hearsay... you fall in love with it. This is what happens to those who arrive for the first time in Oliveri .
A small town on the sea, in the province of Messina, bordering the beach and Laghetti di Marinello . These are located right under the famous Sanctuary of Tindari .
The town is an ideal place to enjoy days of relaxation, and the sea and sun that Sicily offers, as well as overlooking the sea, it is very quiet and you can take beautiful bike rides.


The Sanctuary of Tindari
Regarding the origin of the cult of the Madonna of Tindari , dating back to very remote times, there is no well-defined and critically verified historical information. However, there is a pious tradition that does not contain, at least from the point of view of orthodoxy, anything improbable or contradictory, and we can accept it without further ado, especially since it presents itself on a historical background.
The origin of the devotion to the Madonna Bruna seems to date back to the period of iconoclastic persecution. According to tradition, a ship returning from the East, among other things, was carrying an Image of the Madonna hidden in its hold so that it could be saved from iconoclastic persecution. While the ship was sailing the waters of the Tyrrhenian Sea, a storm suddenly arose and so it was forced to interrupt its journey and take refuge in the bay of Tindari, today Marinello.
When the storm calmed down, the sailors decided to continue their journey: they raised the anchor, hoisted the sails, began to row, but they could not move the ship. They tried and tried again, but it remained there, as if it were stuck in the harbor...
Continues
Essi allora pensarono di alleggerire il carico, ma , solo quando, tra le altre cose, scaricarono la cassa contenente il venerato Simulacro della Vergine, la nave poté muoversi e riprendere la rotta sulle onde placide del mare rabbonito.
Sono sconosciuti i luoghi di provenienza e di destinazione dell’Immagine sacra.
Partita la nave che aveva lasciato il carico, i marinai della baia di Tindari si diedero subito da fare per tirare in secco la cassa galleggiante sulla distesa del mare. Fu aperta la cassa e, con grande stupore e soddisfazione di tutti, in essa fu trovata la preziosa Immagine della Vergine.
Sorse il problema ove collocare quell’Immagine. Si decise di trasportare il Simulacro della Vergine nel luogo più alto, il più bello, al Tindari, dove già da tempo esisteva una fiorente comunità cristiana.
La tradizione che fa arrivare la statua della Madonna a Tindari all’epoca degli iconoclasti, probabilmente verso la fine del secolo VIII o nei primi decenni del secolo IX, trova motivo di credibilità nel fatto che Tindari fu sotto la dominazione dei Bizantini per circa tre secoli (535-836); che la Sicilia si oppose con energia all’eresia degli iconoclasti; che a Tindari, essendo stata sede di diocesi per circa cinque secoli, fosse fiorente la professione della fede cristiana, e quindi facile l’accoglienza della sacra immagine.
Detta ipotesi, oltre che nel contesto storico, trova ancora una qualche consistenza in un’ininterrotta tradizione pressoché unanime.
Il colle del Tindari, così suggestivo, santificato dalla presenza della Madonna, divenne così il sacro, mistico colle di Maria.
S’ignora l’autore dell’Immagine, né è possibile definire l’epoca in cui fu scolpita. Considerando lo stile e tenendo conto che la Madonna tiene tra le braccia il divin Bambino, si potrebbe concludere che essa rimonti ad un’epoca posteriore al Concilio di Efeso in cui fu definita la divina maternità di Maria; quindi probabilmente la statua è stata scolpita in Oriente tra il quinto e il sesto secolo.
La Madonna è rappresentata seduta, mentre regge in grembo il Figlio divino, che tiene la destra sollevata, benedicente. Ella inoltre porta in capo una corona di tipo orientale, una specie di turbante, ricavato nello stesso legno, decorato con leggeri arabeschi dorati.
Migliaia e migliaia di fedeli sono passati dinanzi alla Vergine pietosa, che per tutti ha avuto un sorriso ed una grazia.